La gestione manageriale del credito, in termini di disciplina, deve cercare di prevedere, regolamentare e governare tutti i fatti e processi che producono effetti che si intrecciano con lo stock del credito concesso e subito. E lo deve fare in modo adeguato, perché il presidio del rischio interagisce con diversi punti del sistema informativo. I pericoli che ne possono derivare sono insostenibili strozzature.
Le PMI nella maggior parte dei casi non hanno, e non possono avere, al loro interno un ruolo a libro paga, con la targhetta sulla porta d’ufficio, che si occupa del credito (Credit Manager).
Tuttavia, non è possibile lasciare a singoli attori, tantomeno agli agenti, la piena autonomia su un asset aziendale tanto strategico quanto rischioso.
Deve perciò esserci in ogni caso una politica centralizzata che governa la solidità finanziaria dell’azienda. Sua è la responsabilità ultima di concretizzare le aspettative aziendali, concertando le numerose attività che incidono sull’esposizione in crediti, arginando visioni personali, incoerenze interne ed esterne e inevitabili conflitti di interesse.
D’altra parte, sarebbe un errore non considerare che la necessità di soddisfare i mutevoli bisogni del cliente richiede che lo spirito di iniziativa della forza vendite non sia del tutto mortificato da una progettazione rigida e impersonale della mansione, avulso dal contributo della specifica persona.
Partendo da questi assunti, Bollicine mette a disposizione strumenti basati su best practice del settore, che consentono di gestire sia la fase ex ante (politiche di affidamento) ch