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Aumenta la richiesta di APP IBRIDE

a cura di Graziano Guazzi

Le APP si stanno diffondendo in ogni ambito della nostra vita personale e professionale. Tuttavia, in questo secondo ambito rimangono problemi da risolvere e, prima ancora, c’è bisogno di chiarezza: cosa è come funziona un’APP “gestionale”?

In seno ad una Azienda, il software gestionale rappresenta l’insieme dei software che automatizzano i processi di gestione (contabilità, ciclo passivo e attivo, magazzino, etc.). Dagli anni settanta, i “gestionali” hanno avuto una rapida diffusione, tanto che oggi la quasi totalità delle Aziende ne utilizza uno. Non solo: è aumentata anche la loro ramificazione in seno all’azienda e di conseguenza la loro complessità e specializzazione. Oggi, il mercato offre soluzioni per ogni settore, che coprono ogni ambito dei processi decisionali, amministrativi e operativi.

Lo sviluppo della “rete” e dei dispositivi “mobile”, ha avviato un nuovo processo di revisione e automatizzazione dei processi aziendali: quelli che si svolgono in movimento. Si pensi alla forza vendite, ai consegnatari, ai tecnici ed infine ai servizi informatici offerti alla propria clientela (esempio la possibilità di trasmettere gli ordini 24 ore su 24). Stiamo parlando delle cosi dette APP.

Queste applicazione differiscono dalle tradizionali proprio perché possono essere utilizzate in movimento con gli smart phone e i tablet. Tuttavia, questa non è l’unica – e nemmeno la più importante – differenza. Il nome APP(licazione), che è di per sé un’abbreviazione, ne dichiara una caratteristica progettuale:   la semplificazione ed eliminazione del non “strettamente necessario” (concetto problematico), al fine di ottenere essenzialità e velocità, coerentemente con limitate risorse dei dispositivi mobili rispetto ai desktop computer. A questa limitazione, si aggiunge quella della copertura del territorio: senza segnale telefonico le APP on line (Figura 1) non possono funzionare.

La – problematica – definizione di “non strettamente necessario” è sempre meno problematica, grazie al continuo aumento della potenza dei dispositivi (in particolare dei tablet).

La seconda – permanete – difficoltà è stata risolta con la progettazione delle così dette APP off line (Figura 2): con questa soluzione, tutti i dati necessari al funzionamento sono a bordo del dispositivo. Il segnale serve solo per i processi di sincronizzazione con il Server (ricevere e trasmettere, a periodi prefissati, i dati dal/al “gestionale”).

Nonostante le limitazioni (e complicazioni) conseguenti alla replica dei dati su più dispositivi (ad esempio ad ogni agente i suoi dati) e alla loro sincronizzazione ritardata, la diffusione di queste soluzioni ne ha dimostrata l’efficacia. Almeno fino ad oggi …

In effetti, insieme ai miglioramenti della “rete”, sta aumentato la richiesta di funzionalità non risolvibili dalle APP off line.

A titolo di esempio si pensi alla seguente problematica. Grazie ad un accordo di co-marketing, gli agenti possono proporre ai propri clienti un’allettante offerta, ma la disponibilità di merce è limitata. Evidentemente, l’APP off line – e di conseguenza l’Agente – non può conoscere un dato essenziale: quanta merce è ancora disponibile (ovvero, quanti ordini hanno già trasmesso altri agenti?).

Un secondo esempio: a fronte di scorte limitate, si vuole garantire la consegna, implementando le logiche di prenotazione – che necessitano del tempo reale.

Stante l’attuale infrastruttura tecnologica (irrisolti problemi di connessione), la risposta alla classe di problemi la cui soluzione richiede di alcuni dati in tempo reale, sono le così dette APP ibride (Figura 3).

Consistono in soluzioni progettate utilizzando sia componenti off line che componenti web.

Il loro sviluppo (sia in termini di logiche di funzionamento che scrittura) è molto più complesso. E’, infatti, necessario sviluppare due software (usando due distinte tecnologie): quello a bordo dei dispositivi mobile (che accede ai dati locali) e quello a bordo del web server per l’accesso in tempo reale (in lettura e aggiornamento) ai dati.

Anche se difficili da sviluppare, le APP ibride aprono la strada alla soluzione di problematiche croniche, consentendo all’Azienda di sviluppare modelli e processi operativi per migliorare la qualità dei propri servizi e ridurre i costi e, perché no, puntare all’eccellenza.

Figura 1 – APP ON LINE

Figura 2 – APP OFF LINE

Figura 3 – APP IBRIDA